top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreGuido Grossi

Alcuni consigli per chi prova spesso rabbia


Siamo tanti, forse troppi. Siamo compressi dal numero e dal nostro modo di vivere come formiche. Siamo carichi, tesi e spazientiti. Nel corso giornata siamo spesso bombardati da stimoli irritanti o dolorosi. Spesso perdiamo la pazienza (oppure non ne abbiamo più di riserva!) e allora scattiamo, ci arrabbiamo, vorremmo urlare (e magari lo facciamo...), vorremmo “sbattere la porta” e andarcene (...e questo è più difficile da fare). Inizia la rabbia e con la rabbia iniziano i guai, in quanto essa è sempre distruttiva: guasta i rapporti e soprattutto logora la persona che la prova. Per queste ragioni - il diffondersi di comportamenti dettati dalla rabbia e la sua distruttività - vorrei condividere con voi una breve analisi di questo fenomeno e delle sue conseguenze e, successivamente, dare alcuni consigli destinati a chi è solito reagire con rabbia. La rabbia è una reazione animale al dolore. Aiuta a sopportarlo meglio e fornisce energia reattiva per cercare di eliminarne la causa. Quando però il dolore deriva da un rapporto umano nel quale si scontrano delle differenze, passare dal dolore alla rabbia serve solo a farci sentire meno il primo,mentre la seconda provoca gravi danni dei quali ricordo i principali.


- Genera la tendenza a giudicare e a incolpare l’altro anziché aiutarci a diventare consapevoli delle differenze che hanno creato conflitto e dolore.

- Ci allontana dai nostri veri bisogni coprendoli con un fittizio senso di potere.

- Ci fa perdere di vista il vero obbiettivo che non è quello di avere ragione ma di ritrovare contatto e armonia con l’altro.

- Fa consumare molta energia, togliendoci lucidità ed equilibrio anche in altre situazioni che viviamo in quel momento.

- Costringe il nostro bambino/a interiore a vivere, in modo a lui innaturale, una situazione di conflitto.

- Crea spesso un desiderio di vendetta che canalizza molta energia in una direzione senza sbocco.


Fatta questa premessa do alcuni consigli a chi soffre spesso di reazioni rabbiose.


1 - Senti di avere della rabbia “antica”, non smaltita, verso genitori, parenti,maestri, amici d’infanzia? Se la risposta è positiva ti consiglio di farti dare una mano da uno psicoterapeuta. Infatti questo tipo di rabbia è pericolosa in quanto profonda, fortemente repressa e della quale percepiamo solo “la punta dell’iceberg”. E’ quella che più spesso proiettiamo su chi ci sta intorno e cioè,paradossalmente, sulle persone con le quali abbiamo un profondo rapporto affettivo. Può a tratti sfociare in esplosioni cariche di distruttività che feriscono la persona-bersaglio compromettendo, se ripetute, il rapporto affettivo con lei.

2 - Se, in una situazione di conflitto, pensi che uno abbia torto e l’altro ragione (e naturalmente quasi sempre sei tu quello che ha ragione) abbandona questa idea e ricorda che il conflitto nasce solo dall'incontro di due diversità che i due partner non sono capaci di conciliare. Ha vita breve la coppia nella quale uno o entrambi pensano che esistano un torto e una ragione.

3 - Nel caso che tu agisca la rabbia all’interno del tuo rapporto di coppia, hai chiarito bene cosa vorresti o non vorresti dal tuo compagno/a. Avete cioè fatto un’analisi approfondita delle differenze esistenti tra di voi e di quanto ognuno si senta capace di modificare il proprio comportamento per andare incontro ai bisogni dell’altro? Se non l’avete ancora fatto, fatelo, magari aiutati da un terapeuta.

4 - Do per scontato che tu sappia, come ho spiegato nella premessa, che la rabbia è una reazione psicologica al dolore avente lo scopo di mobilitare l’energia necessaria a reagire a un pericolo, a far cessare il dolore oppure a percepirlo meno. Poiché, ai fini dell’armonia del rapporto, la rabbia crea la catena di conseguenze negative già illustrate, quando soffri per ciò che ti colpisce e che proviene dall’altro bisogna che ti sforzi per rimanere a contatto con il sentimento primario del dolore. Se non ci riesci, può essere dovuto al fatto che sei insicuro o teso. Anche in questo caso ti consiglio di andare a fondo nel tuo problema.

5 - Ammesso che tu non riesca a rimanere in contatto con il dolore e passi facilmente alla rabbia, hai due possibilità:

a - “Agirla” e cioè sfogarla.

b - Condividerla con colui che pensi te l'abbia provocata.La prima reazione crea scontro, incomprensione, giudizio e memoria di dolore. Il secondo atteggiamento (“Sono molto arrabbiato. Per non esplodere ho bisogno che ci parliamo”) è una modalità estrema per evitare la reazione incontrollata e rimanere uniti anche nel momento di rabbia. E’ quindi la via da percorrere.

6 - Se arrivi spesso a esplosioni di rabbia, renditi conto che la tua parte bambina,cioè quella delicata e bisognosa, sta male in situazioni di conflitto; infatti il nostro bambino interiore tuo vivere nell'armonia e soffre, se tu ti arrabbi, anche se non con lui. Se te ne rendi conto, devi mettere da parte orgoglio e discussioni su torto e ragione e “fare la pace” al più presto in modo da far cessare rabbia e dolore

77 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page