Guido Grossi
Pensieri di una notte di mezza estate
Sono in vacanza nella mia casa di campagna, immerso in una natura bellissima.
Come spesso mi succede, ho una notte difficile.
Ho appena compiuto 76 anni e misuro il tempo che mi rimane da vivere, sentendo che il pensiero della morte toglie respiro alla vita. Per quella che mi rimane faccio fatica a trovare qualcosa che le dia un senso o un valore.
Pensieri malinconici che mi danno una sottile ansia e mi tolgono il sonno.
Cerco allora di distrarre la mia mente pensando brevi frasi che sintetizzino sentimenti o pezzi di consapevolezza recente. Sono i pensieri che hanno già dato vita ai libri che finora ho scritto.
Nel dar loro forma immagino di parlare al figlio che non ho avuto per trasmettergli alcune delle emozioni e delle sensazioni che sono frutto dell'esperienza della mia vita. Con lui uso le parole per giocare a nascondino, parole talvolta ermetiche, frasi paradossali e comunque parole che utilizzo non tanto per esprimere quanto per stimolare la ricerca del tesoro o del mistero che ognuno di voi si porta dentro.
- Raramente siamo ciò che siamo. Più spesso siamo ciò che vogliamo essere. Dobbiamo smettere di volere e arrenderci alla vita.
- Ricorda che ogni pensiero, idea o teoria sono sempre e solo espressione della persona che le esprime. Non hanno perciò mai valore assoluto (e così pure questo mio pensiero).
La mente cerca di astrarre dall'individuale il generale ma non è in grado di farlo, avendo fatto esperienza solo dell'individuale.
Di ciò dovrebbero ricordarsi coloro che hanno la presunzione d'insegnare.
- Esiste un proverbio orientale che dice: “Solo lo stolto, davanti ad un saggio che col dito indica la luna, guada il dito anziché la luna”.
Io invece dico: “Non guardare la luna che è solo una proiezione del saggio. Guarda invece il dito nel quale è contenuto il saggio e il suo amore per te”.
- Il tuo corpo, per quanto cerchi di controllarlo, non mente ed esprime ciò che sei.
Le parole invece vengono per lo più utilizzate per ottenere qualcosa dall'altro o per tenere una distanza di sicurezza.
Il corpo esprime, le parole manipolano. I corpi ci avvicinano, le parole spesso ci allontanano.
Le parole possono anch'esse esprimere ma solo quando contengono le emozioni.
Se non le contengono, possono al massimo descriverle e ciò è di poco aiuto per una comunicazione profonda.
- Anche quando ascolti cerca innanzitutto di sentire chi sei e, solo dopo, chi è la persona che hai di fronte.
- L'intuizione è un momento più emotivo che razionale.
Infatti, a differenza della sintesi, non nasce da una precedente analisi.
- Non serve a molto sforzarsi per capire se stessi o l'altro.
E' più importante limitarsi ad essere “presenti”, attenti e fare contatto con entrambi.
Comments