top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreGuido Grossi

La gabbia esterna e la gabbia interna


Tutti noi, nel corso della vita, dobbiamo vedercela con due gabbie: una esterna che pone, dall'esterno, dei limiti alla nostra libertà di azione e una interna caratterizzata dai limiti che la nostra stessa struttura psichica pone alla nostra capacità di capire e di agire. Le due gabbie si intrecciano, ovviamente condizionandosi a vicenda, ma non è in questa sede che affronterò l'argomento delle loro interazioni.

La gabbia esterna è quella con la quale nasciamo (dati psico-socio-fisici di partenza) e che nel tempo cercheremo di allargare agendo con tutta la nostra struttura egoica (consapevolezza, volontà, capacità di espressione, capacità di rischio). In ogni momento l'ampiezza di questa gabbia è determinata da tre fattori concomitanti: i dati di partenza, le azioni con le quali l'esterno (il caso incluso) agisce su di noi e il nostro modo di agire nei confronti della realtà esterna. Di questa gabbia possiamo dire che:

- non è mai possibile eliminarla, cioè uscirne;

-la possibilità di allargarne i confini dipende da noi solo in parte;

- per vivere al meglio al suo interno, non bisogna continuamente darsi da fare per allargarla ma piuttosto alternare questo tipo di sforzi con una continua accettazione dei limiti che essa ci pone. Accettando infatti finiamo per dimenticarci di tali limiti, lottando contro di loro invece viviamo costantemente a contatto delle “sbarre” e siamo perennemente insoddisfatti e angosciati.

Per quanto concerne la gabbia interna, essa è ancor più condizionante e più difficile da allargare e da accettare di quella esterna e per essa valgono ragionamenti un po' diversi. La dimensione di questa gabbia dipende, ancor più che la prima, dalle condizioni di partenza che non sono solo i dati psico-socio-fisici della nostra famiglia ma anche elementi genetici, problematiche vissute in gestazione, nel periodo neonatale e in quello infantile. Dipende poi anche, più in generale, dal rapporto psico-fisico avuto con genitori, nonni e fratelli. Ma la caratteristica che rende particolarmente difficile modificare le dimensioni di questa gabbia è che, per farlo, dobbiamo usare gli stessi strumenti psicologici che, nel loro essere danneggiati e deteriorati, sono elementi determinanti della gabbia. Come dire che per riparare uno strumento dobbiamo avvalerci dello strumento stesso che dobbiamo riparare. Per tale motivo è molto difficile, soprattutto per chi ha avuto una partenza più svantaggiata, riuscire ad aumentare da soli la propria libertà interiore. E comunque per farlo bisogna:

- anzitutto essere ben coscienti dei propri limiti, compito già tutt'altro che facile;

- accettare tali limiti e non lottare contro di essi per cercare di spostare le sbarre con l'uso della volontà e della razionalità;

- vincere un po' alla volta la paure che ci limitano in tutte le direzioni e ottenere ciò facendo proprio quello che tali paure vorrebbero impedirci di fare. Se ci riusciremo, sperimenteremo una vittoria nel 90% dei casi con la conseguenza di migliorare il nostro livello di autostime e di diminuire quel tipo di paure. Anche di questa gabbia possiamo dire che:

- non è mai possibile eliminarla del tutto e cioè uscirne;

- il suo allargamento, operazione molto complessa ma di importanza fondamentale, dipende quasi unicamente da noi;

- l'accettazione delle sbarre rende, ancor più che per la gabbia esterna, più facile il vivere al suo interno. Evita inoltre di disperdere, nella lotta, energie che servono invece per sostenere le azioni “rischiose” nelle quali incontriamo e superiamo le singole paure;

- è molto utile farsi aiutare, non necessariamente da uno psicologo, nel diventare più consapevoli e per garantirci un appoggio nella fase rischiosa del cambiamento.

31 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page