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  • Immagine del redattoreGuido Grossi

Consigli per essere più felici


1) Vivere pienamente il presente 

Sono poche le persone capaci di vivere pienamente il presente. La maggior parte di esse infatti è condizionata da paure e bisogni che frenano la spontaneità, impedendo loro di sentire l'energia vitale che deriva dall'espressione libera delle emozioni che si avvicendano nel presente.

La spontaneità, o libertà di esprimersi, è pertanto la prima fondamentale condizione per provare piacere nel presente.

Per non doversi impegnare in questa difficile opera di liberazione dalle paure o di realizzazione dei bisogni profondi, la maggior parte degli individui continua ad essere infelice giustificandosi in uno dei seguenti modi.


- “Non ce la faccio a liberarmi dalle mie paure e dai miei condizionamenti...”. Sarebbe più onesto dire: “Non voglio... perché ho paura di soffrire”.

- “Se dovessi lasciarmi andare ed esprimermi liberamente, credo che manderei a monte il mio matrimonio, perderei il posto di lavoro e manderei a quel paese i miei genitori, cambiamenti che mi fanno troppa paura”. È l'alibi più comune. Non regge però, dato che il più delle volte, per essere più felici, non c'è bisogno di cambiare partner o lavoro né di rompere i rapporti con la famiglia; basta infatti cambiare il proprio comportamento e atteggiamento mescolando, in maniera più equilibrata, l'accettazione con il cambiamento della situazione presente sia al proprio interno che all'esterno.

- Il terzo alibi, anch'esso molto frequente e ancor più sganciato dalla realtà, è il seguente: “Sopporto le fatiche e le infelicità della mia vita, perché sono convinto che mi serviranno a raggiungere un obiettivo che mi farà felice”. È una scusa davvero ingenua dato che:

a) non abbiamo alcuna garanzia di raggiungere l'obiettivo;

b) non siamo certi né di quanta felicità il raggiungimento dello stesso ci procurerà né quanto essa durerà;

c) il raggiungimento di un obiettivo avviene in un attimo presente. Come facciamo ad essere sicuri che sapremo vivere quell'attimo meglio di tutti quelli vissuti male precedentemente?

Non esiste quindi alcuna valida ragione per accettare troppo facilmente l'infelicità presente.


2) Diminuire l'infelicità

Per riuscire a farlo dobbiamo intraprendere alcune azioni delle quali ricordo le principali.

Distinguere con chiarezza tra cause interne e cause esterne dell'infelicità. Una buona consapevolezza ci permette di capire che le prime incidono almeno per l'80% e le seconde al massimo per il 20%. La stessa situazione esterna, infatti, può produrre stati d'animo diversissimi da persona a persona.

Cercare la forza vitale e il coraggio per urlare “basta” all'infelicità, non con la speranza di eliminarla totalmente ma per contenerla in termini più accettabili. Per aumentare la forza vitale bisogna però essere capaci di esprimere il più possibile le emozioni che proviamo.

Trovare la forza e il coraggio per cambiare ciò che ci procura dolore, cominciando dall'interno di noi stessi per poi rivolgerci anche all'esterno. È importante finalizzare anche i cambiamenti esterni a quelli interiori.

Acquisire la capacità di accettare le situazioni interiori e quelle esterne fino a quando non troveremo il coraggio o la possibilità di cambiarle. Ricordiamo che l'infelicità nasce in buona parte da un atteggiamento di opposizione (non accettazione) alla realtà.


Bisogna comunque fare attenzione a:

- non rimanere nella dimensione della rassegnazione (finta accettazione) solo per paura del cambiamento;

- non effettuare continui cambiamenti compulsivi solo per l'incapacità di accettare la realtà presente.


Dobbiamo anche ricordare sempre che:

- noi tutti viviamo in una gabbia dalla quale non è possibile uscire e della quale possiamo aumentare, solo di poco, le dimensioni. Accettando invece i limiti che essa ci pone, possiamo dimenticarci delle sbarre ed essere felici e realizzati nello spazio limitato che la vita ci mette a disposizione;

- è stato dimostrato che il cambiamento di una situazione lo si ottiene cambiando al 10% ciò che è fuori di noi e al 90% noi stessi.

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