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  • Immagine del redattoreGuido Grossi

Il bivio e la strada migliore


Desidero condividere questa riflessione perché la maggior parte delle persone commette l'errore fondamentale di prestare molta più attenzione ai fattori esterni della vita che a quelli interiori.

La felicità viene infatti ricercata attraverso il raggiungimento di obiettivi esterni (lavoro, potere, benessere economico, relazioni personali, casa, viaggi, ecc.) anziché di obiettivi interiori (maturità, libertà, spontaneità, semplicità, salute psicofisica, ecc.). 

Da questo fondamentale e comunissimo errore deriva che:


• di fronte a una scelta (la vita è fatta di scelte, piccole e grandi), le persone si interrogano a lungo nel tentativo di capire quale possa essere la strada migliore da intraprendere e non si preoccupano invece di avere tutti gli strumenti interiori necessari per percorrerla al meglio;


• come conseguenza del punto precedente, le persone accettano di fare molta fatica a percorrere qualsiasi strada, nell'illusione di essere poi ripagate dalla felicità che deriverebbe loro dal raggiungimento dell'obiettivo individuato. Chi invece rivolge l'attenzione al miglioramento dei propri mezzi interiori, percorre ogni strada con maggior facilità e quindi con più piacere nel presente, non rinviato al raggiungimento dell'obiettivo, che viene più facilmente conseguito.


Per rendere più comprensibile questo concetto, lo spiego attraverso una metafora nella quale la realtà esterna viene raffigurata come “la strada/le strade” che percorriamo e quella interna come l'automobile con la quale si percorrono le strade.

Prima di sviscerare questa similitudine va sottolineato che, quando noi imbocchiamo una strada, cioè facciamo una scelta, pensiamo erroneamente di poterne ipotizzare il percorso, di sapere quello che ci aspetta e di essere abbastanza sicuri di dove essa ci porterà (l'obiettivo). Entrambe le convinzioni sono errate: infatti, di ogni nuova strada, vediamo o possiamo prevedere il percorso al massimo fino alle prime tre, quattro curve: ciò che viene dopo è incerto, ignoto, scarsamente prevedibile ed è perciò impossibile conoscere il punto di arrivo.


Questa fondamentale premessa porta alla domanda: “Ma se non possiamo prevedere le difficoltà che incontreremo lungo la strada, cosa è possibile fare per essere più preparati e avere i mezzi per affrontarle?”. L'unica soluzione è conoscere, mettere a punto, perfezionare e riuscire a guidare al meglio la nostra “automobile”, cioè la nostra struttura psicofisica.

Immagino che voi, dovendo intraprendere un lungo viaggio per esplorare paesi sconosciuti, percorrendo strade ignote, con la possibilità di incontrare anche serie difficoltà, penso che vi preoccupiate soprattutto di preparare bene la vostra automobile, di imparare a guidarla nelle condizioni più difficili e, in caso di guasto, di ripararla quel tanto che basta ad arrivare all'officina più vicina.

Se vi rendete conto che questo è l'atteggiamento migliore, come mai non lo applicate anche in occasione di “strade”, intese come scelte di vita? Siete per esempio indecisi tra andare a convivere o meno? Tra due diversi lavori? Se separarvi o provare a resistere? Se vivere in un luogo o trasferirvi in un altro? Se avere o meno un altro figlio? Sono tutte scelte importanti di fronte alle quali non perderei tempo ad ascoltare la mente (che, tra l'altro, ha sempre poco da dirvi più e meglio del cuore) per selezionare la migliore, ma rivolgerei l'attenzione quasi esclusivamente alla mia automobile dicendomi: “Forse, prima di imboccare una strada sconosciuta, val la pena che io la metta a punto e prenda qualche lezione di guida su ghiaccio, su terreno sconnesso e per saper affrontare curve pericolose”.


Un'altra importante riflessione è che si può mettere a punto la macchina e si può imparare a guidarla solo percorrendo delle strade (la psicoterapia, in un certo senso, è una scuola guida e una messa a punto effettuata su pista, cioè in condizioni un po' diverse da quelle che poi si incontrano nella vita). Ciò significa che, mentre noi percorriamo delle strade, dobbiamo mantenere tutta l'attenzione rivolta all'automobile, alle nostre conoscenze e capacità di guida; in questo modo approfitteremo di ogni percorso (cioè di ogni nuova esperienza) per conoscerci meglio, per diventare più maturi ed equilibrati e sempre più capaci di guidare noi stessi.


In sintesi, a ogni bivio bisogna:

• dare un'importanza minima alla scelta della strada;


• mentre si percorre una strada, dare la massima attenzione alla propria automobile e alle proprie capacità di guida, in modo da continuare, per tutto il tempo, a migliorare;


• non credere mai di sapere come sarà una certa strada o dove porterà;


• ricordare che, in ordine di maturità crescente:

- si può scegliere con il ragionamento;

- si può scegliere con il cuore;

- si può togliere qualunque valore alla scelta servendoci, per farla, del lancio di una moneta;

- la crescita, obiettivo principale della vita, non dipende dalle strade che scegliamo ma da come le percorriamo.

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