Guido Grossi
Stare in coppia
Mi piace rappresentare la vita di coppia come l'incontrarsi, il sovrapporsi, il separarsi o il correre parallelo di due linee.
La vita di ogni individuo è come una linea, con una propria direzione che può cambiare nel tempo. Immaginiamo che due linee si incontrino: se ognuna mantiene la propria direzione (egocentrismo) dopo un breve periodo di sovrapposizione si separeranno. Così capita nella maggior parte degli incontri. Può succedere che le due linee, dopo essersi incontrate, modifichino la loro direzione per rimanere sovrapposte. In questo caso il rapporto è intensissimo e simbiotico, ma anche doloroso dato che quando una linea, per naturale tendenza all'autonomia, cerca di distaccarsi leggermente deve, per un certo tempo, prendere un'altra direzione. La coppia sente un dolore legato al pericolo della separazione. D'altronde la sovrapposizione continua comporta perdita di identità, dipendenza e regressione e, pertanto, per sopravvivere ed evolvere, le due linee devono progressivamente staccarsi per riprendere poi a correre l’una parallela all'altra (unione matura) oppure in direzioni diverse (separazione).
Il vero amore è quello che mantiene parallele le linee (camminare insieme) ma che, al tempo stesso, rispetta la loro distanza (autonomia). La distanza può variare a seconda dell'esigenza di uno dei due.
Se c'è amore però, dopo aver cambiato la distanza, si ricrea il parallelismo. Nei momenti in cui una delle linee muta provvisoriamente direzione per aumentare o diminuire la distanza, l'altra linea può provare ansia per paura di separazione o, al contrario, per timore di perdere autonomia e di essere soffocata. È naturale: quando vi succede, parlatene e il problema quasi sempre si appianerà.
Quando vi mettete in coppia sovrapponetevi pure con gioia ma coscienti del fatto che, prima o poi, dovrete cominciare a separarvi verificando se, ritrovata l'autonomia, le vostre linee corrono ancora parallele.
La vita di ogni individuo è come una linea, con una propria direzione che può cambiare nel tempo. Immaginiamo che due linee si incontrino: se ognuna mantiene la propria direzione (egocentrismo) dopo un breve periodo di sovrapposizione si separeranno. Così capita nella maggior parte degli incontri. Può succedere che le due linee, dopo essersi incontrate, modifichino la loro direzione per rimanere sovrapposte. In questo caso il rapporto è intensissimo e simbiotico, ma anche doloroso dato che quando una linea, per naturale tendenza all'autonomia, cerca di distaccarsi leggermente deve, per un certo tempo, prendere un'altra direzione. La coppia sente un dolore legato al pericolo della separazione. D'altronde la sovrapposizione continua comporta perdita di identità, dipendenza e regressione e, pertanto, per sopravvivere ed evolvere, le due linee devono progressivamente staccarsi per riprendere poi a correre l’una parallela all'altra (unione matura) oppure in direzioni diverse (separazione).
Il vero amore è quello che mantiene parallele le linee (camminare insieme) ma che, al tempo stesso, rispetta la loro distanza (autonomia). La distanza può variare a seconda dell'esigenza di uno dei due.
Se c'è amore però, dopo aver cambiato la distanza, si ricrea il parallelismo. Nei momenti in cui una delle linee muta provvisoriamente direzione per aumentare o diminuire la distanza, l'altra linea può provare ansia per paura di separazione o, al contrario, per timore di perdere autonomia e di essere soffocata. È naturale: quando vi succede, parlatene e il problema quasi sempre si appianerà.
Quando vi mettete in coppia sovrapponetevi pure con gioia ma coscienti del fatto che, prima o poi, dovrete cominciare a separarvi verificando se, ritrovata l'autonomia, le vostre linee corrono ancora parallele.
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